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ICESP, cresce la piattaforma italiana degli stakeholder per l’economia circolare

ICESP, cresce la piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare
ICESP, cresce la piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare

Oltre 800 esperti provenienti da circa 290 tra istituzioni, imprese e associazioni hanno partecipato alla V Conferenza annuale ICESP presso Unioncamere a Roma

Lanciata cinque anni fa da ENEA, come la “versione” italiana dell’iniziativa European Circular Economy Stakeholder Platform (ECESP), la piattaforma ICESP, ha elaborato finora oltre 200 buone pratiche per accelerare l’economia circolare nelle filiere industriali e nelle città italiane.

Lo scorso 13 dicembre, nella Sala Longhi di Unioncamere di Roma, si è tenuta la Quinta Conferenza annuale dell’ICESP. Un momento istituzionale nel quale vengono presentati i principali risultati dei lavori svolti dai gruppi di lavoro della Piattaforma stessa, quale contributo esperto sulle tematiche dell’economia circolare.

ICESP è una realtà di riferimento e di confronto riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, e si propone di far convergere iniziative, esperienze, criticità e prospettive che il nostro paese vuole e può rappresentare in Europa e di promuovere l’“Italian way for circular economy“.

Larga e qualificata la partecipazione alla Conferenza, con 800 esperti provenienti da circa 290 tra istituzioni, imprese e associazioni. Il Presidente ENEA Gilberto Dialuce ha evidenziato il ruolo fondamentale della piattaforma ICESP nel trasferimento tecnologico e l’importanza delle attività dell’Agenzia nello sviluppo di modelli integrati di business.

Il presidente di ICESP Roberto Morabito, nonché Direttore del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, ha sottolineato l’importanza del contributo della Piattaforma nella verifica delle priorità e delle proposte presentate nella consultazione pubblica sulla Strategia nazionale per l’economia circolare (SNEC). Inoltre, ha ribadito il ruolo fondamentale del riciclo delle materie prime (critiche e non) per lo sviluppo di settori strategici nella transizione energetica come l’high tech e la mobilità elettrica, dove l’intera Europa soffre di una forte dipendenza dall’estero.

Foto di Anna Tarazevich da Pexels

Per affrontare queste problematiche l’Italia ha già realizzato alcuni strumenti come la Piattaforma del fosforo e il Tavolo tecnico nazionale sulle materie prime critiche, ma dalla conferenza è emersa l’importanza di sviluppare soluzioni di transizione circolare improntate su ecoprogettazione, urban mining (un processo virtuoso che consente di ricavare dai rifiuti metalli e materiali preziosi che diventano materie prime secondarie, entrando nell’economia circolare) e simbiosi industriale. In quest’ultimo settore ENEA ha riunito e coordina circa 40 partner nella rete SUN.

Nel dibattito è intervenuto il Segretario Generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli che ha sottolineato come gli investimenti in tecnologie green siano tra i punti di forza del sistema produttivo italiano, da sempre rivolto al massimo riutilizzo delle risorse nel ciclo produttivo, anche a causa della carenza di materie prime. Una considerazione ribadita anche da Silvia Grandi della Direzione generale Economia circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che vede nella Piattaforma ICESP un riferimento per le politiche pubbliche per portare l’economia circolare dal piano delle idee alla pratica.

Tra gli altri partecipanti alla Conferenza annuale ICESP, Gabriella Weibel della Commissione Europea, Benedetta Dell’Anno del MASE e Giacomo Vigna del Ministero Imprese e Made in Italy (MIMIT). Nel corso della tavola rotonda dedicata alle imprese, che rappresentano il 62% dei partecipanti alla piattaforma, è stato evidenziato come l’economia circolare faciliti l’accesso al credito.

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