Google Street View è senza dubbio uno degli strumenti più utilizzati del colosso multinazionale americano. Chi di noi non lo ha sfruttato almeno una volta per poter visualizzare strade in ogni parte del mondo. Un servizio che consente una visione panoramica, 360° in orizzontale e a 160° in verticale, con immagini raccolte grazie agli scatti tramite automobili in giro per il mondo.
Una delle caratteristiche dei servizi Google è di innovare e trovare costantemente nuove idee e soluzioni. Infatti, proprio sfruttando la piattaforma Street View, sta partendo un nuovo progetto che permetterà di dotare le automobili di un sensore che misurerà istantaneamente la qualità dell’aria. L’azienda a cui è affidato questo nuovo servizio è Aclima, questa sviluppa tecnologie di monitoraggio del clima, in grado di misurare istantanee di anidride carbonica, monossido di carbonio, ossido nitrico, biossido di azoto, ozono e particolato (in particolare il PM2.5), note “spie” della qualità dell’aria che respiriamo.
Tali dati saranno elaborati opportunamente per assegnare loro anche il grado di rappresentatività e saranno resi disponibili in forma aggregata su Google BigQuery (una sorta di riassunto), mentre il set completo sarà fornito su richiesta per promuovere la scienza e la ricerca sulla qualità dell’aria. I primi veicoli così dotati saranno operativi negli Usa e fuori già da questo autunno.
Davida Herzl, amministratore delegato di Aclima, afferma: “Poiché l’inquinamento atmosferico e le emissioni rappresentano una sfida urgente per la salute umana e planetaria la partnership con Google di Aclima per le auto di Street View attiverà la consapevolezza sulla qualità dell’aria locale nelle comunità di tutto il mondo in cui attualmente non esistono informazioni”.
Tutto ciò sarà di grande aiuto alle amministrazioni delle singole città che potranno così provvedere con interventi mirati e tempestivi per far fronte alle situazioni più preoccupanti. E’ ciò che ha sottolineato Karin Tuxen-Bettman, Program Manager di Google Earth Outreach: “Queste misure possono fornire alle città nuovi dati a livello di quartiere per aiutarle ad accelerare gli sforzi nella loro transizione verso città più intelligenti e sane”.
La tecnologia è il frutto di anni di sperimentazioni, dichiarano i manager di entrambe le parti. I primi test, in particolare, sono avvenuti in California a partire dal 2015, con dati (oltre un miliardo di punti, scrive Aclima) raccolti su oltre 160.000 chilometri in quartieri di Los Angeles, San Francisco Bay Area e Central Valley.