Mozziconi di sigarette, da rifiuto gettato in terra altamente inquinante, a risorsa da trasformare in substrato inerte, ovvero una base biodegradabile che permetterà ai vivaisti, la coltivazione di piante ornamentali e di arbusti. Attraverso l’uso di alghe, questa sostanza diventerà, inoltre, un biocarburante.
Si tratta del progetto sperimentale “Focus” (Filter of Cigarettes reUse Safely), in assoluto il primo in Italia nel suo genere, che nei giorni scorsi ha preso il via a Capannori e durerà per 3 anni.
Focus è promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, l’Istituto sugli ecosistemi terrestri del Cnr, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentarie Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit.
Grazie alla caratteristica innovativa, il progetto ha ricevuto un cofinanziamento del 50% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che si aggiunge alle risorse del Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” e del Comune di Capannori.
I mozziconi saranno raccolti in appositi contenitori, favorendo la raccolta differenziata di questi residui di sigaretta, riuscendo a dare una seconda vita a tale rifiuto. I mozziconi sono ritenuti uno dei rifiuti urbani non biodegradabili più diffusi.
La loro elevata produzione, circa 1 milione di tonnellate l’anno, rappresenta un serio pericolo per l’ambiente, la salute e l’economia.
“Nel dettaglio – spiega Lorenzo Guglielminetti, coordinatore del progetto – si prevede di riutilizzare i residui delle sigarette come substrato inerte per la crescita di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica.
Inizialmente dovranno essere individuate le migliori tecniche di preparazione del materiale inerte. I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili (carta e tabacco) e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all’uso proposto”.
Sempre Guglielminetti aggiunge: “Ottenuto il substrato inerte adeguato, saranno condotte prove di germinazione di molte specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale.
Diverse specie di micro-alghe saranno poi testate sui residui prodotti dal processo. Individuate le specie più adatte, sarà messo in opera un sistema in grado di abbattere tutti i residui con concomitante produzione di biomassa algale. Questa biomassa potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti, chiudendo così un ciclo virtuoso”.
Foto: Fonte Pixaby
Foto: Fonte Comune di Capannori