Edo Ronchi, nel suo ultimo libro “Le sfide della transizione ecologica”, sottolinea la necessità di abbandonare il modello economico lineare, estrattivo e ad alto consumo, a vantaggio di un nuovo paradigma economico. Deve nascere un nuovo sistema sociale che si fondi su: rivoluzione energetica, economia circolare, risparmio di risorse e tutela del capitale naturale
L’Italia vive un momento storico di fondamentale importanza. Sta per essere inviato in Commissione Europea, dopo l’approvazione parlamentare, la stesura definitiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che impegna ingenti risorse per la “transizione ecologica” (69 miliardi sui 221 previsti). Intanto in uno scenario internazionale dove si delineano, a livello globale, nuove strategie per la lotta al cambiamento climatico ed una transizione verso un’economia più sostenibile, l’Italia, alla quale è stata affidata la presidenza del G20 e la copresidenza, insieme al Regno Unito, della Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici (COP 26) di novembre a Glasgow, è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano.
In un quadro nazionale ed internazionale tanto vivace, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha presentato il suo nuovo libro “Le sfide della transizione ecologica”. Un volume che mette in luce la necessità di dare una nuova direzione alla società del dopo pandemia, quando essa si dovrà riprendere da una crisi economica senza precedenti e tutelarsi da una crisi climatica incombente, a meno che non si cambi radicalmente il paradigma economico.
Le sfide della transizione ecologica possono segnare un cambiamento storico profondo della società e dell’economia, un vero e proprio cambiamento di civiltà. Un cambiamento oggi possibile perché ci sono le condizioni economiche e tecnologiche per poter puntare su un benessere sostenibile, certo più sobrio, ma di migliore qualità, più esteso e inclusivo.
“Il modello economico lineare, estrattivo e ad alto consumo di risorse e di energia, non è più sostenibile”, afferma Ronchi. Ma un segnale importante arriva dall’ Europa: il Green Deal con il Next generation Eu “segna – scrive Ronchi – l’avvio della più vasta conversione ecologica mai concepita, che potrebbe cambiare a fondo il capitalismo europeo. L’esito di questa sfida non è garantito. È comunque un’occasione storica dalle grandi potenzialità”.
Tra le sfide poste dalla transizione ecologica ci sono la rivoluzione energetica (“la strada per la decarbonizzazione è ancora lunga: nel 2018 le fonti rinnovabili hanno fornito solo l’11% del consumo mondiale di energia e il 26,4% dell’energia elettrica consumata”), l’ economia circolare e il risparmio di risorse (“il consumo mondiale di materiali dovrebbe arrivare a 170-180 miliardi di tonnellate nel 2050: quantità probabilmente non disponibili su questo pianeta”), la tutela del capitale naturale (“più del 40% della superficie terrestre è coltivata o urbanizzata e meno del 23% è ancora classificata come area naturale”). Il ripensamento delle città e del modo di viverle attraverso un approccio che punti sulle priorità della conversione ecologica.
Le sfide della Transizione Ecologica di Edo Ronchi, Edizioni Piemme, Pag. 304
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