EcoCircUS, economia circolare per le startup, un progetto biennale di cooperazione territoriale europea che prende il via giovedi 22 ottobre. Al centro argomenti determinanti per il futuro della “green economy” e dell’economia circolare per le imprese.
EcoCircUS ovvero ripensare i processi produttivi, riciclare il più possibile i materiali e agevolare lo sviluppo di nuovi modelli di business efficaci e duraturi: con questi presupposti prende il via il progetto dedicato alle startup che vede una ampia sinergia.
Finanziato attraverso Interreg Marittimo e promosso dal Centro Servizi per le Imprese della Camera di Commercio di Cagliari, l’iniziativa trova attuazione in partenariato con il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) di Savona (Liguria); la Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna – Istituto di Biorobotica (SSSA), Pontedera Pisa (Toscana); la Chambre de Commerce et d’Industrie de la Haute-Corse, di Bastia (Corsica), la Chambre de Commerce et d’Industrie du Var di Tolone (Var) e Innolabs di Livorno (Toscana).
EcoCircUS, appuntamento su Google Meet
Il meeting di lancio (con traduzione simultanea ita-fra) è previsto dalle ore 10 alle ore 12:30, attraverso la piattaforma di videoconferenza Google Meet in ottemperanza ai protocolli anti Covid-19. La partecipazione, totalmente gratuita previa iscrizione attraverso il link meet.google.com/qav-yvmw-wbh, è rivolta a nuovi possibili imprenditori e a neoimprenditori – titolari di aziende in attività da non oltre 24 mesi – interessati a operare nell’economia circolare.
La sfida di EcoCircUS è, infatti, quella di incrementare le micro, piccole e medie imprese delle filiere prioritarie transfrontaliere attraverso un sistema di pre/post-incubazione innovativo che mira a rafforzare le conoscenze imprenditoriali dei settori connessi alla crescita blu e verde sulle opportunità dell’economia circolare, per definire nuovi modelli di business maggiormente sostenibili, resilienti e competitivi.
Giovedì 22 ottobre, dopo i saluti istituzionali del capofila e dei partner di progetto, spazio alla presentazione del progetto e panoramica sui fondi comunitari destinati al settore dell’economia circolare. A seguire, un incontro e dibattito aperto sulle esperienze di economia circolare nei territori coinvolti, anche attraverso testimonianze di aziende attive nel settore.
Il progetto
EcoCircUS è frutto di un lavoro durato due anni. L’appuntamento di giovedì prossimo vuole costituire un punto di partenza per un più ampio programma in grado di puntare a trasformare le priorità e possibilità dell’economia in opportunità di sviluppo, crescita e competitività.
Una volta creato un piano di business per sostenere l’economia circolare a livello transfrontaliero – per agevolare un vantaggio equamente condiviso da tutti i territori – si procederà con la fase di analisi del contesto locale; da qui si procederà, quindi, con l’attivazione di una vera e propria task force di esperti in economia circolare che dovrà definire il piano operativo su ciascun territorio.
La capitalizzazione di queste due attività sarà quella di definire un piano congiunto, usato per attivare la parte più operativa del progetto, ovvero l’affiancamento degli startupper a esperti del settore, attraverso fasi di tutoraggio e coaching per trasformare le idee imprenditoriali in un vero e proprio business plan.
Tutte le idee, opportunamente elaborate, saranno presentate poi nell’ambito del contest “Giovani Imprese dell’Economia Circolare”, e le migliori saranno premiate con un voucher al termine del progetto.
Innovazione e identità
“La rilevanza del progetto è quello di rendere tangibile un’opportunità offerta dall’Europa sui territori coinvolti nel programma Interreg Marittimo – spiegano i progettisti di Innolabs, soggetto partner di EcoCircUS – offrendo in un momento di crisi come questo un’opportunità per creare nuovo lavoro o mantenere l’occupazione presente, qualificando o aumentando la propria operatività settoriale”.
EcoCircUS favorisce inoltre la diffusione di nuovi business definiti e attuati secondo le modalità dell’innovazione sociale e aperta per garantire equilibrio tra necessità di innovazione e tutela delle identità locali: un approccio anche identitario allo sviluppo sostenibile, quello promosso da EcoCircUS, nel quale può diventare prioritario e prevalente la dimensione culturale e della tradizione.
“Pensiamo a trasformare in metodologie attuali quello che veniva e viene fatto nelle comunità rurali – afferma Marco Celi di Innolabs – per trasformare una tradizione in un vantaggio economico”.
Trasformare la tradizione in un vantaggio economico. Significa realmente valorizzare la nostra identità e avere la possibilità di creare lavoro in un’Italia chepossa ancora avere un ruolo in Europa.
Il programma
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