Ogni anno in Europa, 200mila uccelli marini sono vittima di questo impatto. Le specie di uccelli marini a maggior rischio di estinzione sono la berta minore, marangone dal ciuffo, gabbiano corso ma anche tartarughe, delfini, squali e razze
La Giornata del mare di domani 11 aprile è l’occasione per porre l’attenzione sul bycatch ossia le catture accidentali collegate alle attività della pesca professionale.
Sono 130 le specie marine tra cui uccelli, delfini, tartarughe e alcune specie di squali e razze minacciate dalla cattura accidentale (bycatch) che si può verificare durante le operazioni di pesca professionale. Ogni anno in Europa, 200mila uccelli marini sono vittima di questo impatto.
A rivelarlo è la Lipu-BirdLife Italia che per ridurre il bycatch ha lanciato la campagna #stopbycatch che prevede “una raccolta dati su questo fenomeno” e chiede “l’applicazione di misure di mitigazione che riducano, o azzerino, le catture accidentali”.
La campagna, avviata nell’ambito di un progetto internazionale dal titolo Medbycatch – Understanding mediterranean multi-taxa bycatch of vulnerable species and testing mitigation, finanziato dalla Fondazione Mava e coordinato da BirdLife Europe & Central Asia, coinvolge cinque Paesi affacciati sul Mediterraneo: oltre l’Italia, ci sono il Marocco, la Tunisia, la Turchia e la Croazia. Un progetto di cui la Lipu, insieme a WWF Italia, è partner italiano.
Lipu campagna stopbycatch, le specie più a rischio estinzione
Tra le specie più a rischio bycatch, come spiegato dalla Lipu, ci sono uccelli marini, delfini, la tartaruga marina Caretta caretta e alcune specie di squali e razze, così come numerose specie di coralli e di spugne. Nel caso degli uccelli, le specie maggiormente minacciate dagli attrezzi da pesca sono la berta maggiore, la berta minore, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo.
Secondo la Lipu, di grande importanza sono alcune soluzioni tecniche che hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre il bycatch dall’utilizzo di alcuni tipi di ami, ad apposite funi “scaccia uccelli” fino alla modifica delle reti a strascico
“La necessità di ridurre il bycatch è da tempo ampiamente riconosciuta – spiega Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del territorio e Natura 2000 della Lipu-BirdLife Italia – tanto che l’Unione europea ha emanato diverse misure e regolamenti, dalla Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino del 2008, al Piano d’azione per ridurre le catture accidentali di uccelli marini nella pesca del 2012, fino alla Strategia Ue sulla biodiversità per il 2030, che prevede l’eliminazione, o la riduzione ai livelli minimi, delle catture accidentali”.
“Purtroppo, però – continua Gaibani – gli obiettivi sono ben lontani dall’essere raggiunti. Inoltre, la disponibilità di dati sul bycatch degli uccelli è inadeguata e la rete Natura 2000 in ambiente marino, fondamentale per la protezione delle specie e degli habitat di interesse comunitario, non è stata ancora completata”.
Per maggiori informazioni sulla campagna: http://www.lipu.it/stopbycatch e sulla pagina Facebook dell’associazione.