NaturaSì e Legambiente lanciano i prodotti Così per natura, imperfetti ma buoni. Pomodori o limoni di particolari dimensioni o forma, alimenti più piccoli o più grandi rispetto a quelli a cui siamo più abituati, ma buonissimi esattamente come loro. E forse anche di più! L’iniziativa ha come obiettivo, quello di contrastare lo spreco alimentare partendo proprio dai campi.
Che sostenibilità e rispetto per l’ambiente, comincino a partire dalle nostre tavole e da quello che vi portiamo sopra, sembra ormai risaputo. Il consumatore è sempre più consapevole riguardo alla questione e così molte aziende e industrie del settore che vanno incontro alle sue esigenze. Per il benessere del Pianeta e così di ciascun individuo.
Contro lo spreco alimentare
Lo spreco alimentare è diventato un problema di enorme portata e con l’emergenza socio-economica seguita a quella sanitaria, realtà come NaturaSì e Legambiente, hanno deciso di agire concretamente in questa direzione, contrastandolo.
Ogni anno in Italia, si perdono più o meno 36 chili di cibo a testa lungo tutta la catena di produzione, distribuzione e consumo. Una quantità di cibo incredibile che viene scartato perché imperfetto, meno bello da vedere e da presentare al cliente o semplicemente non corrispondente a certi standard di forma, grandezza o colore. Uno spreco che così, ci viene a costare complessivamente l’1% del Pil Nazionale, ossia tra i 12 e i 16 miliardi di euro.
E qui la domanda sorge forse spontanea: ma tutto questo spreco è davvero necessario? Secondo i dati Fao, in Italia e nel resto d’Europa, il 21% dello spreco di frutta e verdura avviene direttamente nei campi. Ciò significa che molti alimenti vengono scartati direttamente lì, lasciati sui terreni o usati per il compost perché imperfetti, in quanto non aderenti a certi standard che l’industria alimentare ha imposto in un primo momento, ma che poi sono diventati condizione essenziale per l’accettazione da parte dei consumatori.
I Così per natura
È a questo scopo che NaturaSì e Legambiente lanciano gli imperfetti ma buoni Così per natura. L’azienda del biologico mette così a disposizione del cliente prodotti dalla forma insolita, ma buoni e sani. E forse anche di più, contenenti le stesse proprietà nutritive di ogni altro prodotto biologico e biodinamico.
“Recuperando e mettendo in commercio quello che è appena più piccolo, o appena più grande, o appena diverso, passiamo da un 20% circa di prodotto scartato sui nostri campi a un massimo, quasi fisiologico, del 4%”, spiega Fausto Jori.
“Nei nostri 500 negozi sono presenti da oggi quelli che abbiamo chiamato i Così per natura, prodotti venduti con una riduzione che arriva fino al 50% del prezzo degli stessi prodotti standard. Si tratta di un contributo che vogliamo dare a una vera e propria inversione di tendenza in campo agricolo, alimentare e anche culturale.
Spesso si dice che per sfamare una popolazione mondiale sempre crescente occorre più uso della chimica, dell’industrializzazione dei campi. Noi vogliamo cominciare ad affrontare questo tema con un salto di paradigma. Non sprechiamo quello che c’è, che abbiamo coltivato e per cui sono stati impiegati acqua, energia, lavoro, risorse. Uno schiaffo all’ambiente ma anche all’etica e alla sostenibilità sociale”, aggiunge l’Ad di NaturaSì.
Sostenibilità a partire da ciò che c’è già
“In questa nuova fase, siamo chiamati a ripensare i nostri modelli di consumo e a orientare le nostre scelte, anche e soprattutto tra gli scaffali, abbandonando le logiche di consumismo basate sulla standardizzazione dei prodotti agricoli e privilegiando alimenti che garantiscano un uso ecologico ed etico delle energie e delle risorse impiegate per la loro produzione.
È una delle sfide su cui serve senz’altro confrontarsi anche a livello nazionale, nell’ambito del Green Deal europeo, per promuovere sempre di più l’agroecologia del nostro Paese. Serve maggiore concretezza per impedire gli sprechi alimentari, tra i fattori che contribuiscono all’aumento delle emissioni di gas climalteranti.
Questa nuova iniziativa della nostra collaborazione strategica con NaturaSì è anche una risposta alla sempre più urgente lotta alla crisi climatica” dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente.
La via anti spreco
E che cambiare rotta sia possibile lo dimostrano i dati. Nella fase di prova del progetto Così per natura, in un solo mese, da fine aprile a fine maggio, i prodotti messi a disposizione nei negozi da NaturaSì sono arrivati a 795 tonnellate. L’obiettivo è di recuperare 2.500-3.000 tonnellate di frutta e verdura “imperfetta” in più all’anno. Questo significa, stando ai numeri, che il percorso ambizioso dello “spreco zero” del raccolto è già stato intrapreso. Con un vantaggio per tutti.
La necessità di essere belli per forza, infatti, oltre che un danno all’agricoltura e all’ambiente, comporta una perdita economica non da poco. L’omogeneità della forma e della dimensione dei prodotti agricoli, infatti, fa alzare, per lo scarto, il prezzo al consumatore e riduce il reddito dell’agricoltore.
Un’azione concreta che mira dunque alla riduzione di sprechi rendendo più accessibili anche nel prezzo, i prodotti biologici, andando incontro al cliente ma stando anche vicini a chi produce e al loro stesso lavoro.
“Sta a questo punto anche alla politica decidere di rendere più facile e lineare questo percorso: finora le leggi hanno premiato la standardizzazione estrema. Questo nostro passo in avanti può dare una spinta a una revisione normativa che premi le attività antispreco o quantomeno che non le punisca” conclude Jori.
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