Risultati 2020 dal COREPLA, Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in Plastica: raccolta in aumento nonostante l’emergenza sanitaria (+4%) e dati più omogenei tra le regioni
L’emergenza sanitaria non ha fermato la macchina italiana della raccolta e del riciclo degli imballaggi in plastica. In sostanza, è quanto emerge per l’anno 2020 caratterizzato dal fermo di molte attività produttive: nonostante tutto il sistema di gestione degli imballaggi in plastica ha “tenuto”. A dirlo sono i dati diffusi oggi nel corso dell’Assemblea annuale di COREPLA.
Il riciclo degli imballaggi in plastica: una realtà che appare sempre più “in movimento”
In un contesto di generale difficoltà, la riduzione dei consumi di materie plastiche, nel 2020, è stata nel complesso relativamente contenuta, grazie alla consistente crescita del settore medicale e di quello della disinfezione/detergenza, al deciso rilancio dell’alimentare confezionato e a un recupero generalizzato nella seconda metà dell’anno.
Giorgio Quagliuolo, Presidente di Corepla, ha spiegato: “I risultati di questo bilancio, a fronte di un periodo emergenziale senza precedenti, dimostrano i passi avanti che il nostro Paese ha compiuto nell’ambito della organizzazione di un sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica capace anche di fronteggiare cambi di prospettiva imprevisti e repentini. Si è parallelamente diffusa una più spiccata sensibilità al corretto conferimento di questo tipo di rifiuti, che fa onore all’intera collettività nazionale. Non basta ovviamente. Siamo convinti che negli anni a venire, anche in funzione dei nuovi piani di Rilancio e Resilienza e di una politica economica sempre più improntata ai principi della Transizione Ecologica, sapremo offrire risposte adeguate agli ambiziosi target da conseguire. Noi siamo pronti a mettere a disposizione know-how, competenza ed esperienza perché i traguardi raggiunti oggi costituiscano solo il punto di partenza per gli obiettivi di domani”.
Il quadro e i dati analizzati
Il quantitativo complessivo di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale, per lo scorso anno, è stato stimato in 2.198 kt, con una flessione di circa il 5% rispetto al 2019. In controtendenza a questo dato, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta anche nel 2020: la raccolta conferita ai Centri di selezione, inclusiva di quella di competenza dei Sistemi autonomi, è stata pari a 1.433.203 tonnellate, con un aumento dell’4% rispetto al 2019. Un nuovo record in termini di quantità trattata, che porta l’Italia ad un pro capite medio annuo di 23,7 kg. A guidare la classifica Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna, con oltre 32 kg per abitante. Da notare come i risultati della raccolta delle singole regioni si stiano sempre più avvicinando al dato medio nazionale, superando gli enormi divari che sino a tre anni fa caratterizzavano la situazione italiana.
Italia sul podio in Europa, un recupero della plastica al 95%
Non tutto in Italia appare funzionare “all’italiana” per dirla con ironia. Sul fronte del riciclo della plastica siamo meglio dei tedeschi “incarnazione dell’ordine”, “dalle Alpi alle Piramidi”. Infatti, a fronte di 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica immesse sul mercato e di pertinenza COREPLA nel 2020, il Sistema Italia è riuscito a recuperarne 1.820.270, che corrisponde al 95%, un dato che porta l’Italia sul podio dei paesi europei più virtuosi. Lo scorso anno sono state riciclate 655.393 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica, prevalentemente provenienti da raccolta differenziata urbana (sono incluse le quantità provenienti dalle piattaforme da superfici private e dai Consorzi autonomi). Alle cifre della gestione consortile, vanno aggiunti i quantitativi di imballaggi in plastica riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali (249.500 tonnellate) per un riciclo complessivo di oltre 900.000 tonnellate.
Anche il recupero energetico per un servizio di raccolta e riciclo ormai capillare
Sono stati recuperati poi anche quegli imballaggi che ancora non possono essere riciclati. COREPLA ha infatti avviato a recupero energetico 377.807 tonnellate che sono state utilizzate per produrre energia al posto di combustibili fossili. ll materiale avviato da COREPLA a recupero è stato destinato per il 75% a cementifici (43% in Italia e 32% all’estero) e per il restante 25% a termovalorizzazione.
Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese (a parte forse nella Capitale dove tutto sembra andare in direzione opposta): sono 7.436 i Comuni serviti (94%) con il coinvolgimento del 97% dei cittadini. Il valore economico direttamente distribuito dal Consorzio ammonta complessivamente a 771 milioni di euro, dove la quota di valore principale resta quella destinata ai Comuni e/o convenzionati da loro delegati.
Nel corso del 2020 il corrispettivo riconosciuto da COREPLA ai Comuni italiani o ai loro operatori delegati ha infatti raggiunto i 391 milioni di euro. Quasi 173 milioni sono stati destinati agli impianti che selezionano gli imballaggi dividendo la plastica per polimero e alcuni polimeri come il PET anche per colore, dando così maggior valore al prodotto selezionato.
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