L’AUSL di Bologna e l’AOUBO-IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, hanno scelto la mobilità sostenibile affidandosi al progetto Bike to work. Grazie alla tecnologia Pin Bike si monitorano gli spostamenti in bicicletta dei dipendenti, assicurando loro dei buoni sulla base dei chilometri percorsi e di Co2 risparmiata
Al fine di incentivare la mobilità sostenibile e l’utilizzo della bicicletta, tanto più in un periodo come questo, quando l’utilizzo dei mezzi pubblici non garantisce il necessario distanziamento, è stato pensato dall’ AUSL (Azienda USL) di Bologna e AOUBO-IRCCS, cioè l’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola di affidarsi al progetto “Bike to work”.
Il progetto – cofinanziato grazie ai fondi della Regione Emilia Romagna dedicati alla mobilità sostenibile – coinvolge il Policlinico e oltre 50 sedi AUSL in tutta l’Area Metropolitana e prevede la distribuzione di buoni sulla base dei chilometri percorsi e delle emissioni di Co2 risparmiate – associata a una analisi dei benefici sanitari che ne derivano, non ultimo il naturale distanziamento sociale. Gli incentivi vengono maturati dai lavoratori dell’AUSL Bologna e del Policlinico Sant’Orsola semplicemente raggiungendo il luogo di lavoro sulle due ruote, una modalità di spostamento sempre più diffusa, che da 5 anni è stata anche riconosciuta dall’INAIL per l’infortunio in itinere.
Tecnologia Pin Bike
Il supporto tecnologico è fornito da Pin Bike, l’unico sistema brevettato antifrode in grado di certificare i chilometri effettivamente percorsi.
Con Pin Bike le pubbliche amministrazioni e le aziende hanno a disposizione un portale web di monitoraggio, mentre gli utenti che si registrano ricevono un kit che comprende un dispositivo hardware da montare sulla propria bicicletta collegato a un’app, e una serie di strumenti come una luce led di segnalazione, una targa catarifrangente, un adattatore per gonfiare le gomme da benzinai e gommisti.
Bike to work con Pin Bike: i vantaggi per ambiente e portafoglio
Si tratta di un sistema già attivo in diversi comuni italiani: Bari, Pescara e Bergamo e negli undici comuni del Patto della Zona Ovest nell’Area Metropolitana di Torino. I dati riportati sono di grande interesse. Secondo il Report Pin Bike 2020, nei comuni dove è attivo il servizio sono stati percorsi in bicicletta oltre 800 mila km urbani – con un saving di oltre 100 tonnellate di kg di Co2 – e sono stati rimborsati chilometri per quasi 75.000 Euro.
“Il sistema Pin Bike è una tecnologia solida che impedisce il comportamento dei più furbi, aspetto questo lamentato da diversi utenti nelle precedenti edizioni” commenta Nico Capogna, CEO della startup Pin Bike, fondata nel 2018 e che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio ANGI 2020 (Associazione Italiana Giovani Innovatori), l’oscar italiano dell’innovazione. “Siamo orgogliosi di essere stati selezionati per l’affidabilità del nostro sistema e siamo a disposizione di aziende e P.A. che desiderano eseguire una verifica di fattibilità del progetto personalizzata sulle proprie esigenze. L’utilizzo della bici è prima di tutto una questione culturale e di abitudine: i sistemi premianti si sono rivelati vincenti perché vanno a incidere direttamente sulle abitudini di spostamento quotidiane di ogni utente. Una reale cultura della bicicletta deve necessariamente partire dall’educazione a dall’incentivazione per l’utilizzo quotidiano del mezzo“, conclude Capogna.
In piena ottica smart city, attraverso il portale Pin Bike è inoltre possibile rilevare i flussi sulle direttrici urbane più frequentate, ideali per la redazione dei piani del traffico, mentre l’app consente anche di inviare notifiche di utilità o per l’organizzazione di iniziative nel tempo libero.
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