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Il bicchiere non si butta anzi si mangia per aiutare l’ambiente

Il giardino delle principesse: esempio tedesco di orto sociale
Il giardino delle principesse: esempio tedesco di orto sociale

Dove butto il bicchiere? Da nessuna parte, si mangia. È capitato ad ognuno di noi di trovarsi ad una festa e, dopo aver bevuto, rimanere con il bicchiere di plastica in mano cercando dove poterlo buttare o scoprendo che dove andrebbe gettato c’è già una montagna di spazzatura.

Ancor peggio in mezzo alla natura, magari nel corso di un pic-nic.  Invece pensate quale novità se, una volta terminato di bere, molto semplicemente il bicchiere ce lo mangiamo, divorandolo in un solo boccone.

Loliware, il bicchiere fatto di alghe

È questo il concetto alla base di Loliware, un bicchiere fatto di alghe completamente commestibile e disponibile in gusti come agrumi, the matcha o vaniglia. Un’idea che fa bene all’ambiente e soddisfa il palato. Contrariamente ai classici bicchieri di vetro o ceramica che vanno lavati, con dispendio di acqua e utilizzo di detersivi, o di quelli di carta e plastica che non sempre vengono riciclati, i Loliware sono pensati per essere mangiati sino all’ultima briciola, e invogliano a farlo sia per l’aroma, sia per i vitaminici colori in cui vengono realizzati.

Un’idea che arriva dagli Stati Uniti

L’idea arriva dagli Stati Uniti grazie al progetto di Leigh Ann Tucker e Chelsea Briganti. Un altro indubbio vantaggio di questi bicchieri commestibili è che sono biodegradabili, e se per caso ci si dimentica di gettarli via e non si riesce a mangiarli tutti, finiscono per dissolversi da soli con il passare del tempo.

Ideati e presentati  nel 2010 in occasione di una competizione culinaria, sono diventati un business nel 2015, quando le due creatrici, subissate dalle mail di persone che volevano acquistarli, hanno lanciato una campagna su Kickstarter che nel giro di pochi mesi ha raccolto i fondi necessari a iniziare la produzione.

La partecipazione al programma tv “Shark Tank”, dove vengono scoperti gli imprenditori del futuro, ha dato poi un’ulteriore spinta al progetto portando un finanziamento di ben 600 mila dollari.

Il biodegradabile commestibile

Disponibili in gusti che vanno dal “natural clear” (per evitare di “contaminare” il sapore del contenuto) a “torta di ciliegie”, i Loliware hanno riscosso talmente tanto successo da spingere le ideatrici ad investire in quello che hanno ribattezzato “il biodegradabile commestibile”, mettendosi al lavoro su tazze di diverse misure, cannucce e persino bottiglie che oltre a dissetare riempiono anche lo stomaco.

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