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Biowatching, la natura che spettacolo

Foto di Francis Seura da Pexels

Biowatching, ovvero l’evoluzione del classico birdwatching, l’osservazione degli uccelli. E cioè? Guardare la natura in ogni suo aspetto, non solo in alto ammirando le evoluzioni di qualche volatile, ma ovunque e in ogni modo, per apprezzare l’incredibile mondo della biodiversità, animale, vegetale, geologica, geomorfologica, che ci circonda: dunque, un paesaggio a 360°, certo, ma anche una roccia, un insetto, un rettile, un fiore, un’erba che (prima) erano perfette sconosciute e ora si aprono ai nostri occhi nella loro sorprendente bellezza, raccontandoci chi sono e cosa vogliono da noi (rispetto, si sa, ma non sempre è scontato… da parte nostra, soprattutto quando manca la conoscenza)

E ci parlano, eccome, indirettamente, attraverso chi riesce a decodificare il loro linguaggio trasferendolo a noi ignoranti (no, non è un’offesa, spesso siamo soltanto “persone che ignorano” e che invece siamo ansiose di apprendere).

Fra i “traduttori” di questo mondo da conoscere e scoprire a tutto tondo c’è Francesco Mezzatesta, medico in pensione e soprattutto appassionato naturalista, tra gli “inventori”, un po’ di tempo fa, della Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, e ora del biowatching, questa osservazione della natura nei suoi tantissimi dettagli, affinché sia conosciuta, capita, difesa.

Un ulteriore passo in più rispetto al solo birdwatching, un entrare con delicatezza in questo universo, in questa “cultura scientifica” che nel nostro paese sembra non avere molti protettori. Persino nelle scuole, di ogni ordine e grado, a parte qualche docente particolarmente illuminato, di scienze se ne parla poco, pochissimo.

Però, “il desiderio di scoprire c’è”, dice a GPNews Francesco Mezzatesta che con un gruppo di altri esperti e professionisti impegnati da anni nella divulgazione delle tematiche ecologiche sul campo, ha messo su un tour operator speciale. Si chiama Natour Biowatching e ha una precisa mission: portare tutti tra valli, prati, montagne, attorno al mare, ai laghi, ai fiumi, ai torrenti, vicini e lontani, attraverso itinerari tagliati su misura (quella naturale), per capire e diventare custodi di questo comune patrimonio di biodiversità.

Far conoscere la natura, difenderla nelle sue numerose declinazioni è il nostro obiettivo”, sottolinea Mezzatesta e aggiunge: “I nostri viaggi, dalla durata variabile, anche solo un weekend, vengono scelti in luoghi mirati, in cui c’è da narrare una storia naturalistica con i suoi diversi protagonisti, sempre all’insegna del rispetto dell’ambiente. Guardandosi attorno si riesce anche a capire il territorio, notando ciò che non va e che andrebbe cambiato. Per questo è fondamentale la connessione con esso e con tutte quelle strutture ricettive che condividono le nostro modo di fare ecoturismo consapevole e che sposano come noi il biowatching”.

Le escursioni targate Natour Biowatching sono piacevoli passeggiate “dentro” la natura nei suoi aspetti, possibili a tutti, per comprendere quale grande patrimonio di biodiversità abbiamo e che vale la pena difendere. Un obiettivo in comune con il Wwf Travel, con il quale è stata siglata una partnership che ha lo scopo di “rilanciare la vacanza naturalistica nel nostro paese”.

L’idea non è di conquistare una vetta o fare 10 km in un’ora ma di approcciarsi in modo lento alla natura, lasciandosi coinvolgere da tutto quello che sarà scoperto lungo il cammino, sotto la guida di quel gruppetto di biowatcher che in modo semplice e divertente chiariranno a grandi e piccini tutto il grande bello della natura.

Gli itinerari Natour Biowatching-Wwf Travel sono circa 15, tutti in Italia, 2/3/6 notti, in aree a forte interesse naturalistico, dal delta del Po al parco Adamello Brenta, dalla Val di Non all’isola d’Elba.

Proprio qui si inaugura questa avventura congiunta: accogliere il 2019 con un capodanno in cui zigzagare tra i diversi habitat, le piante, gli uccelli, i mammiferi e gli straordinari paesaggi della terza isola italiana, pernottando in un hotel a conduzione famigliare dove, oltre alla posizione super, ci si potrà deliziare con la cucina genuina isolana.

Biowatching, cosa di meglio per iniziare il nuovo anno?

Intanto, in attesa di andare sul campo, un consiglio. La lettura di una guida, compatta, facile da portare nello zaino, pratico strumento da consultare quando si è in plein air, per imparare a praticare il biowatching in Italia ma non solo, tra testi concisi e le splendide Illustrazioni di Lorenzo Dotti.

Pubblicato da Ricca Editore, “Biowatching. Italia, Mediterraneo e tropici. Guida all’osservazione”, è scritto da Francesco Mezzatesta e Franca Zanichelli, altra biowatcher della squadra, che di se stessa dice, tra l’altro: “Dare un nome alle piante e agli animali riconoscendoli dalle sembianze, dagli indizi, dal comportamento è diventato il mio modo di essere e di vivere. Io mi diverto molto e ho visto che la passione è contagiosa”.

Biowatching
Utile e pratico strumento sul campo, questa guida è a dimensione zaino
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