Conoe: “ogni goccia di olio esausto che non viene rigenerato e trasformato in biodiesel è un danno ambientale e economico doppio”
L’olio vegetale esausto se rigenerato, si trasforma in biodiesel con un evidente vantaggio per l’ambiente e per la bilancia energetica del nostro Paese.
Gli oli vegetali esausti sono diventati oggi una merce preziosa sul mercato dei rifiuti, tanto che anche la criminalità organizzata, da sempre attiva in questo business, ci ha messo gli occhi e le mani sopra.
Il Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti ha lanciato l’allarme con una denuncia importante su quanto racket ed estorsioni in tutta la Penisola abbiano messo le mani su l’olio vegetale esausto,
Secondo il CONOE ogni anno si “perdono” circa 15.000 tonnellate di questo prezioso rifiuto che vengono sottratte al tracciamento legale e che così non vengono avviate al trattamento e alla rigenerazione.
Quantitativi importanti che, una volta avviati nel circuito illegale possono prendere strade pericolose per la salute umana e per l’ambiente.
“Condanniamo con forza quanto sta accadendo sempre più spesso e plaudiamo all’operato delle forze dell’ordine – dichiara Tommaso Campanile, Presidente del CONOE –. Come Consorzio vogliamo svolgere un ruolo attivo di supporto alle imprese, non limitandoci alla sola denuncia. Ci siamo sempre battuti contro la gestione illecita e illegale degli oli vegetali esausti che periodicamente purtroppo verifichiamo sul campo. Con lo Sportello per la legalità invitiamo i nostri Associati a non cedere a aggressioni o ricatti e a denunciare i fatti con il nostro supporto”.
La gestione illecita dell’olio vegetale esausto
Circa 15.000 tonnellate di olio vegetale esausto ogni anno vengono sottratte al tracciamento legale, così da perdere la possibilità di trattarlo e rigenerarlo.
Che fine potrebbe fare? Il CONOE ipotizza che vengono reintrodotti nei settori dell’alimentazione, umana o animale, con enormi rischi per la salute umana e per l’ambiente.
L’olio esausto se trattato illecitamente può infatti essere mischiato con altri “oli vergini” e così rimesso in commercio. Nel secondo caso se invece è utilizzato per i mangimi destinati agli animali, può essere reintrodotto nella catena alimentare umana.
Sono pratiche illegali e molto pericolose che possono fruttare guadagni molto alti perché utilizzano uno scarto come una materia prima di qualità e per questo hanno attirato l’attenzione dei business disonesti.
“In un periodo in cui siamo alla continua ricerca di fonti energetiche alternative che sostituiscano quelle tradizionali – continua Tommaso Campanile – ogni goccia di olio esausto che non viene rigenerato e trasformato in biodiesel è un danno ambientale e economico doppio. Non possiamo più tollerare il mercato nero di questo rifiuto e siamo in prima linea, insieme alle Istituzioni nazionali, locali e alle Associazioni di categoria per sconfiggere traffici e affari compiuti sulla pelle di cittadini e imprese”.
Lo sportello per la legalità, come funziona
Il CONOE è stato istituito con lo scopo di garantire il corretto trattamento dell’olio vegetale esausto e proprio per questo ha già lanciato l’allarme denunciando alle autorità competenti tutte le varie segnalazioni.
Per ottenere migliori risultati il Consorzio ha istituito uno sportello di assistenza alle imprese vittime di furti o estorsioni. Un punto di ascolto in cui le aziende possono avere maggiore facilità di denunciare gli illeciti con consigli e consulenze legali.
Lo sportello telefonico raggiungibile al numero verde 800.210.005 è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.
L’obiettivo è tutelare le aziende della ristorazione, dell’accoglienza, della trasformazione e conservazione di alimenti, detentrici di grandi quantitativi di rifiuto proprio per l’attività che svolgono e che vengono prese di mira dai clan per sottrargli illegalmente l’olio vegetale esausto.
Il CONOE – Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti
Il Conoe oggi opera su tutto il territorio nazionale con una rete di aziende di raccolta e rigenerazione togliendo dall’ambiente oltre 75mila tonnellate di rifiuto l’anno.
Partecipano al CONOE 18 Confederazioni, Associazioni Nazionali di Settore e Organizzazioni di Utilities. Rappresentano oltre 300.000 produttori di oli e grassi esausti: oltre 450 Aziende di Raccolta; oltre 60 Aziende di Recupero e Riciclo.
Il CONOE, al pari di altri consorzi nazionali di gestione di rifiuti, si caratterizza per non aver scopo di lucro e per non svolgere attività commerciali.
La produzione di oli vegetali esausti nei settori professionali (industria, ristorazione e artigianato) è di 94 mila tonnellate, il 36% del totale, mentre la parte rimanente, 64% del totale pari a 166 mila tonnellate, deriva da attività domestiche.
Nel 2018 il CONOE ha raccolto 75 mila tonnellate di oli vegetali esausti, principalmente derivanti da attività professionali. Per capire l’ammontare dei benefici prodotti dalla sua azione bisogna considerare, che bastano 5 litri di olio vegetale esausto, versato nelle condutture fognarie, ad inquinare una superficie pari a un campo di calcio.
L’impatto ambientale è alto che porta anche un considerevole danno economico. L’olio vegetale esausto inoltre, se rigenerato, si trasforma in biodiesel con un evidente vantaggio per l’ambiente e per la bilancia energetica del nostro Paese.
Il 90% degli oli raccolti nell’ultimo anno è stato avviato al recupero nella filiera della produzione di biodiesel.
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